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NEWSLETTER 2021

#PERSONENUOVE

PROGETTO P.I.A.

Da una giusta intuizione a un percorso di reinserimento

Scopri le videolezioni del progetto P.I.A.

Sesta Opera SF coordina il progetto PIA (Povertà, Inclusione, Ambiente) a livello nazionale finanziato dal Ministero del Lavoro per il periodo 6/2020 – 12/2021 di cui riportiamo una sintesi.

Idea a fondamento della proposta progettuale

In linea con l’enciclica “Laudato sii”, che promuove l’ecologia integrale, e gli Obiettivi di Agenda 2030 per il Terzo Settore (che coniugano insieme la dimensione economica dello sviluppo, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente), il Progetto PIA intende mettere in atto azioni di contrasto alla Povertà. Duplice l’obiettivo: agire per migliorare il livello di inclusione di fasce deboli della società (detenuti, donne, minori), e diffondere metodi di controllo ambientale esportabili su tutto il territorio nazionale.

Esigenze e bisogni individuati e rilevati

Povertà. Contenimento dei bisogni primari di immigrati e di categorie svantaggiate, alfabetizzazione, accoglienza temporanea, gruppi di aiuto per uscire dall’isolamento sociale, educazione dei minori, formazione e accompagnamento al lavoro.

Inclusione. Tra le fasce più povere della nostra popolazione i detenuti hanno condizioni più penalizzanti per la mancanza di libertà. È sempre più urgente favorire il reinserimento dei detenuti, accompagnandoli con percorsi individualizzati, per ridurre la recidiva e aumentare la sicurezza “reale” della nostra società. In tutto questo, particolare attenzione va messa alla situazione vissuta dalle donne detenute,  per lo più madri con minori. Spesso i reparti femminili in carcere, sebbene numericamente siano solo tra il 4-5% della popolazione ristretta, sono i più difficili da gestire per via della elevata conflittualità tra detenute. Esse necessitano anche di un sostegno specifico per aumentare le loro capacità di autonomia e responsabilizzazione nei confronti dei conflitti, dei minori e, una volta uscite, verso i loro partner maschili. Particolare attenzione va posta poi al tema dell’housing sociale per accogliere i detenuti a fine pena e nei primi mesi della libertà, insieme alla ricerca di forme di avvio al lavoro. Vanno inoltre sostenute le loro famiglie che spesso, venuto a mancare l’unico sostentamento economico della famiglia (a seguito della detenzione del capo famiglia), si vengono a trovare improvvisamente in condizioni di povertà, ma soprattutto di isolamento sociale, di stigma, e di incapacità della donna a gestire la situazione,con anche –  soprattutto se ha – figli da accudire e formare.

Ambiente. Diffondere la sensibilità e l’uso di strumenti informatici per supportare il cambiamento di comportamenti responsabili conseguenti allo stato misurato dell’ambiente.

Le videolezioni

Supporta il progetto

Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Attività dei Partners:

Sesta Opera San Fedele è una Associazione di Volontariato Penitenziario che opera a Milano e provincia negli Istituti Carcerari di San Vittore, Opera, Bollate, nel Carcere minorile Beccaria e nel reparto speciale dell’Ospedale San Paolo. La sua mission è quella di prestare assistenza morale e materiale ai carcerati e alle loro famiglie, promuovendone la dignità e attivandosi per la rimozione delle cause di emarginazione e per facilitarne il reinserimento nella società. Le azioni nel progetto sono: accoglienza di 2 persone in misura alternativa al carcere nei nostri appartamenti; assistenza educativa a n. 15 nuclei familiari con problemi penali;, sportello informativo e di orientamento sociale, legale, assistenziale e lavorativo; gruppi di sensibilizzazione alla gestione del conflitto sul territorio. Un esperto ambientale del Proponente curerà la messa a punto del DataBase del progetto Indaco, formerà all’uso del programma informatico per la rilevazione dei dati ambientali  i detenuti e le associazioni partner, supporterà l’utilizzo del programma da parte dei partners.
Ambito territoriale: Milano e Regioni coinvolte. Durata: 18 mesi.

AQuaS (Associazione Animazione Quartiere Scampia) ha lo scopo di promuovere e favorire attività ed iniziative per il sostegno, la promozione socio-culturale e la formazione delle fasce più povere ed emarginate della popolazione del quartiere Scampia e delle altre zone popolari della città di Napoli, in collegamento con altre associazioni, con le istituzioni e tutti gli attori sociali del territorio.

AQuas attiverà un progetto musicale Musica libera tutti”, articolato in 9 laboratori di strumento musicali (pianoforte, violino, violoncello, batteria, ritmo e percussioni, tromba e trombone, chitarra, clarinetto e sassofono, flauto traverso) più due laboratori MoviMusica per bambini dai 3 ai 7 anni. Coronamento dell’attività è l’orchestra infantile e giovanile (8-10). Obiettivo generale: Animazione del territorio attraverso la formazione di un’orchestra infantile e giovanile.
Ambito territoriale: Napoli. Durata: 18 mesi.

Il Centro Astalli Catania ha iniziato la sua attività nel 1999 e fa parte del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (JSN). La missione del Centro Astalli è servire, difendere, accompagnare i rifugiati e gli sfollati di tutto il mondo. L’associazione fa parte del Consiglio Territoriale per I’immigrazione istituito presso la Prefettura di Catania ed è presente in diversi tavoli di coordinamento per i vari settori in cui opera, collaborando attivamente con tutte le altre attività di accoglienza del territorio. L’obiettivo dello sportello è quello di far incontrare domanda e offerta, privilegiando gli utenti con protezione umanitaria o sussidiaria e quelli con permesso di soggiorno in scadenza, oltre ad accompagnare e tutelare quanti trovano lavoro nel percorso di inserimento lavorativo. Lo sportello assiste anche gli utenti nella compilazione del curriculum vitae e nella ricerca di percorsi di formazione. Gli avvocati dello sportello legale garantiscono consulenza legale tutti i pomeriggi.

L’assistenza ai richiedenti asilo è stata la più ampia: dalla prima richiesta di asilo politico all’accompagnamento in Questura per la formalizzazione dell’istanza. Le nazioni più rappresentate sono state quelle dell’Africa Sub-Sahariana (Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Niger, Nigeria, Mauritania, Senegal, Ghana), del corno d’Africa (Eritrea, Etiopia, Somalia), dell’Asia (Afghanistan, Pakistan, Bangladesh) e soprattutto la Siria. Lo sportello legale inoltre segnala all’OIM le richieste di Rimpatrio Volontario Assistito.
Ambito territoriale: Catania. Durata: 18 mesi.

Il Centro Astalli di Palermo da anni opera come centro di accoglienza per gli immigrati extracomunitari, rifugiati e richiedenti asilo. Fa parte di una rete internazionale, il “JRS – Jesuit Refugees Service”, che offre protezione alle persone in fuga da guerre e persecuzioni.

L’obiettivo principale del Centro Astalli è quello di fornire gratuitamente agli immigrati attività e strumenti che, in un paese straniero, li agevolino a muovere i primi passi verso la loro autonomia. Attualmente, il Centro Astalli Palermo assiste più di 11.000 utenti, sia in termini di individui che di famiglie, offrendo loro due tipi di servizi:

  • servizi primari, che rispondono alle esigenze fondamentali dell’utenza: prima colazione, doccia, lavanderia, distribuzione di alimenti, distribuzione di vestiti, ambulatorio medico, orientamento legale, orientamento al lavoro, scuola di lingua italiana, sportello ascolto, assistenza psicologica, segretariato sociale.
  • servizi secondari, che hanno l’obiettivo di fornire strumenti per l’integrazione e di permettere loro una vita sociale nel territorio: laboratorio linguistico, doposcuola per i bambini, laboratori artigianali, laboratorio di informatica, laboratorio d’educazione stradale.

All’interno di questo progetto propone un servizio di accoglienza a bassa soglia rivolto a migranti che versano in condizione di grave disagio, specialmente coloro i quali avendo finito il periodo di accoglienza presso strutture SPRAR o CAS non sono riusciti a completare il percorso di autonomia, provvedendo così alla mancanza di una dimora e fornendo loro uno spazio sicuro dove possano permanervi, ricevendo al contempo un’assistenza che sia di stimolo e di promozione dell’individuo. Per l’attuazione di tutto questo, pertanto, si rende necessario: realizzare uno spazio dove poter fare dimorare i migranti per un periodo definito, che sia anche un luogo tutelato e stabile; offrire ai migranti servizi basilari rivolti alla persona ed al suo benessere, come il servizio ristorazione (colazione, pranzo e cena), il servizio doccia, ed il servizio lavanderia; assistere l’utente nell’espletamento delle pratiche burocratiche/amministrative ed accompagnarlo negli uffici pubblici competenti nel territorio (ufficio immigrazione, ufficio anagrafe, etc.); supportare il beneficiario nella fase di ricerca lavorativa ed abitativa; creare occasioni di socializzazione, relazione e ascolto; condividere con le realtà sociali del territorio in cui dimorano, soluzioni che siano in grado di incidere concretamente nella vita della persona e del suo reinserimento, rendendolo parte attiva della comunità.

Infine, gli ospiti potranno usufruire dei servizi offerti gratuitamente dal Centro Astalli Palermo quali: consulenza medica e legale, scuola d’italiano per stranieri, sportello lavoro, ricerca abitativa, servizio bazar (erogazione di capi d’abbigliamento), laboratori manifatturieri, laboratori falegnameria, etc.
Ambito territoriale: Palermo Durata: 18 mesi.

Centro Astalli Roma L’Associazione è la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati-JRS. Da oltre trent’anni è impegnata in numerose attività e servizi che hanno l’obiettivo di accompagnare, servire e difendere i diritti di chi arriva in Italia in fuga da guerre e violenze, non di rado anche dalla tortura. Il Centro Astalli RM si impegna inoltre a far conoscere all’opinione pubblica chi sono i rifugiati, la loro storia e i motivi che li hanno portati fin qui.

L’accompagnamento dei rifugiati e la condivisione delle loro esperienze è al centro di tutti i servizi del Centro Astalli, da quelli di prima accoglienza (per chi è arrivato da poco in Italia), fino alle attività di sensibilizzazione e all’impegno di advocacy, che ha l’obiettivo di modificare le politiche ingiuste a livello locale, nazionale o internazionale. A ‘accettazione è il primo contatto per i richiedenti asilo e i rifugiati che entrano nei locali di via degli Astalli. I migranti forzati che si rivolgono al servizio lo fanno per diversi motivi: richieste di primo aiuto dettate dalla necessità di un pasto, di una doccia o di cure mediche; il bisogno di ricevere informazioni su come presentare la domanda. La mensa del Centro Astalli è storicamente il cuore dell’Associazione. Spesso per molti rifugiati è il primo approdo una volta giunti in città.

Dal 2017 dalla storica porta verde sono entrati migranti forzati arrivati da poco in Italia o che, pur essendo da tempo in città, non riescono a uscire da una condizione di marginalità e di esclusione sociale.
Ambito territoriale: Roma. Durata: 12 mesi

L’Associazione “Poggeschi per il carcere“, nata nel 2006, opera a fianco e all’interno della casa Circondariale di Bologna. Essa persegue un duplice intento: da un lato, favorire la maturazione dei giovani facendoli avvicinare a una realtà di sofferenza e di emarginazione; dall’altro, far conoscere ai detenuti modelli di vita e di pensiero positivi, nell’incontro con la freschezza e l’energia dei giovani. Le attività che l’Associazione propone sono le seguenti: a) attività rivolte alle persone detenute: Organizzazione e animazione di laboratori su tecniche varie e attività culturali all’interno della casa Circondariale, con lo scopo di suscitare confronto, dialogo, intrattenimento e opportunità culturali. 50 persone. Organizzazione dell’iniziativa “Estatedozza”, esperienza originale nel panorama delle attività di sostegno ai detenuti, consistente nell’attivazione di momenti di intrattenimento, cultura e festa durante il periodo estivo con la partecipazione e il coinvolgimento di circa 100 detenuti; evento estivo. Colloqui con i detenuti a scopo trattamentale, di supporto e affiancamento al lavoro degli Educatori; dai 5 ai 10. Attività di accompagnamento e sostegno ai detenuti in permesso o in misure alternative alla detenzione e alle loro famiglie, in collaborazione con gli educatori del Carcere e i Magistrati di Sorveglianza; dai 5 ai 10; b) attività rivolte ai volontari: momenti di formazione alla relazione d’aiuto e alle tematiche sociali e giuridiche inerenti il mondo della detenzione, guidati anche da esperti; 30 incontri 30 volontari. Momenti di condivisione e confronto; c) attività rivolte alla comunità: momenti di sensibilizzazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, 2 scuole, 50 studenti.

L’attività proposta consiste nell’accompagnamento di 2 persone detenute, ammesse alle misure alternative alla detenzione, lungo un percorso di graduale reinserimento sociale della durata di 6 mesi ciascuno, avvalendosi della collaborazione di associazioni e realtà del territorio presso le quali i soggetti selezionati possono svolgere attività di volontariato. La rete di contatti e collaborazioni che l’associazione ha sul territorio con altre organizzazioni di volontariato ha già consentito in passato di realizzare percorsi simili di accompagnamento. Favorire il graduale reinserimento sociale delle persone detenute ammesse alle misure alternative alla detenzione, aiutando i soggetti a costruire relazioni positive, improntate a rapporti basati sulla fiducia, il confronto aperto e sincero, all’aiuto e sostegno disinteressato, in vista del fine pena.
Ambito territoriale: Bologna. Durata: 12 mesi.

Nel 2007 la comunità di famiglie Associazione Il Mulino si è costituita in associazione onlus e viene iscritta nel registro regionale del volontariato. Il Mulino onlus collabora con le istituzioni ed i servizi professionali del territorio tramite una convenzione con il Banco Alimentare della Toscana distribuisce generi alimentari a singoli e nuclei familiari in difficoltà. Inoltre, in rete con altri soggetti del terzo settore, svolge attività di centro SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per l’accoglienza e l’integrazione di persone immigrate. La comunità intende valorizzare il legame con il proprio territorio e la chiesa locale, ma anche incentivare l’apertura all’esterno ed essere per tutti un luogo ospitale di incontro e accoglienza. Per questo, ha scelto di impegnarsi prioritariamente nell’ambito della formazione sui temi di giustizia e società con l’organizzazione di cicli di incontri.
Ambito territoriale: Vicchio (Fi). Durata: 18 mesi.

La Comunità Maranà-tha è una comunità di famiglie, nata nel 1985, da un percorso di tipo vocazionale esplicitamente connotato in senso spirituale ed esistenziale. Sentirsi accolti, accogliersi, per accogliere. Attualmente 4 famiglie, Claudio Imprudente e una mamma con suo figlio (affetto da autismo) abitano insieme a S.Giorgio di Piano, nella campagna bolognese. Nella struttura sono stati ricavati, oltre agli appartamenti per le famiglie, degli spazi per le accoglienze, una cucina e un salone comuni per condividere i pranzi durante la settimana, una cappella per ritrovarsi ogni sera a pregare e altri spazi per stare insieme. Maranà-tha accoglie bambini attraverso l’affidamento familiare, donne sole con bambini, nuclei familiari in difficoltà, persone con disagi psichici e sociali, persone in discernimento vocazionale. Nella struttura convivono e operano due realtà istituzionali, l’associazione Onlus e la Fondazione E’ possibile, nata nel 2010 per custodire e gestire il patrimonio. Tale Fondazione è divenuta proprietaria di tutti gli immobili a garanzia della destinazione d’uso di Maranà-tha a servizio della famiglia e dell’accoglienza.

L’attività in questo progetto consiste nel reinserimento lavorativo di una persona: è un cittadino eritreo cattolico ortodosso che, dopo un viaggio durato circa un anno e mezzo, inclusi alcuni mesi di prigionia in Libia, è naufragato nel Mediterraneo nella primavera del 2016. Ridotto alla vita di strada, nell’agosto del 2017, dopo essere entrato in contatto con un mediatore culturale suo connazionale e residente a Bologna, è stato accolto dalla Comunità di famiglie Maranà-Tha. Da allora l’accoglienza è stata gestita a titolo puramente gratuito ad opera delle famiglie della comunità, che lo hanno iscritto a un corso di italiano per stranieri e hanno riavviato l’iter di richiesta di asilo politico. Dopo un anno di condivisione l’associazione Comunità Maranà-Tha onlus ha ritenuto che -per favorire una piena inclusione sociale e attribuire piena dignità ai servizi che lui già svolge in comunità a titolo volontario- fosse importante offrirgli un contratto di lavoro.
Ambito territoriale: San Giorgio di Piano (BO). Durata: 18 mesi.

L’Associazione Popoli Insieme è nata ufficialmente il 16 novembre 1990, grazie all’iniziativa di Padre Benvenuto Mendeni SJ, missionario gesuita, giunto a Padova con l’incarico di Direttore del Centro Giovanile Antonianum. Dalla semplice volontà di aiutare migranti in stato di difficoltà, l’Associazione giunge nel tempo alla specifica accoglienza di rifugiati politici e detentori di protezione internazionale. Così facendo, Popoli Insieme entra a far parte della rete territoriale del Centro Astalli di Roma (Jesuit Refugee Service), Ma la Rete consente anche di sperimentare nuovi progetti di prima e seconda accoglienza, trasferendo in contesti diversi le esperienze fatte da chi da più tempo è impegnato nel servizio.

L’intento dell’associazione è quello di arrivare ad una vera integrazione; vediamo nella diversità ricchezza e opportunità; crediamo che sia importante accompagnare passo per passo le nostre comunità di riferimento nella sfida dell’integrazione. All’interno del progetto si occuperà di attivare uno sportello: la modalità di accesso al centro prevede uno o più colloqui presso lo sportello dell’Associazione nei giorni di apertura, ad opera di un operatore e di un mediatore linguistico-culturale. Durante il colloquio, si verifica il possesso del permesso di soggiorno per asilo, protezione sussidiaria o motivi umanitari. Inoltre, si valuta il percorso del singolo e le caratteristiche personali che lo porteranno ad integrarsi con gli altri ospiti del dormitorio e a portare a termine un percorso di inserimento socio-lavorativo di successo, con l’appoggio dell’Associazione. Gli ospiti del dormitorio vengono accolti per un periodo di media durata di sei mesi per consentire a loro di trovare, con un minimo di serenità, una sistemazione stabile sia a livello lavorativo che abitativo. Una volta accolti, gli ospiti possono restare tutte le notti fino a sei mesi. Vengono fatti colloqui periodici per verificare l’andamento della ricerca di una soluzione alternativa e vengono affiancati nell’accesso ai servizi e nella ricerca di un lavoro. Lo sportello è anche un punto di riferimento per quanti cercano informazioni (non solo un posto letto) in merito ai servizi territoriali legali, sanitari, assistenziali.

Attivazione di corsi lingua italiana: a tutti i beneficiari del progetto verrà offerta la possibilità di migliorare la conoscenza della lingua italiana con la partecipazione a corsi serali organizzati all’interno della struttura di accoglienza e tenuti da un operatore sociale. Saranno organizzate tre classi di livello differente al fine di un più rapido ed efficace apprendimento della lingua (per un totale di circa 35 beneficiari in 18 mesi).

Organizzazione di 5 percorsi di orientamento al lavoro. I moduli saranno gestiti da operatori specificamente formati sulle politiche attive del lavoro. Sono moduli che come Associazione abbiamo già sperimentato con gli ospiti di prima accoglienza, applicando una metodologia basata sul coinvolgimento diretto degli ospiti, attraverso lavori di gruppo, tandem e dinamiche di attivazione. Il lavoro di tutoring è affidato a volontari e tirocinanti, mentre un operatore coordinerà i lavori di gruppo (per un impegno orario settimanale di 6 ore).

Svolgimento di attività generative: ciascuno degli ospiti sarà protagonista di azioni generative. L’attività generativa consiste nello svolgimento di azioni di volontariato nella comunità in cui ha sede il centro di accoglienza o all’interno delle realtà individuate, insieme con l’ospite, favorendo così l’inclusione sociale e creando “buone prassi” in linea con il welfare generativo.
Ambito territoriale: Padova. Durata: 18 mesi.

Associazione San Marcellino L’Associazione continua a operare per promuovere, secondo i propri scopi istituzionali, la dignità e la partecipazione alla vita sociale dei cittadini che si sono trovati a vivere in situazioni di grave disagio e in particolare delle persone senza dimora.

Tutti i criteri di misurazione del servizio, definiti nella specifica tecnica, sono verificati da un ente indipendente e imparziale. Sulla base dell’osservazione dei bisogni effettuata dall’Associazione sul territorio che ha evidenziato un aumento delle donne tra la popolazione in grave disagio sociale, sono stati potenziati gli interventi nell’ambito dei servizi di alloggiamento proprio per le donne, aprendo posti di accoglienza femminili nella pronta dell’Archivolto e in seconda accoglienza del “Crocicchio”, in aggiunta a quelli già esistenti alla “Treccia”.

Sul fronte delle attività ricreative si è inteso sviluppare, a partire dall’osservazione delle esperienze compiute, un nuovo approccio all’animazione coinvolgendo direttamente i partecipanti nella programmazione delle attività. Tra i suoi effetti si registra l’apertura della “Nuova Svolta”, sullo stile del circolo ricreativo, aperto tutti i pomeriggi e all’interno della quale si sono sviluppati progressivamente laboratori artistico-espressivi (musica, arti figurative, poesia e scrittura) nei quali i partecipanti trovano un’occasione di espressione e integrazione.

L’Associazione ha partecipato attivamente a numerosi incontri di studio e a convegni, anche a livello internazionale. Ha inoltre mantenuto collegamenti con vari enti che in altri paesi svolgono attività simili, proseguendo con essi la cooperazione finalizzata alla conoscenza reciproca, allo scambio di dati sull’evoluzione del fenomeno e al confronto dei rispettivi approcci d’intervento. Nel progetto attiverà un Centro Diurno che consiste in uno spazio coperto, aperto la mattina negli stessi giorni e orari del Centro di Ascolto, dove le persone, su invio di quest’ultimo, possono usufruire di bagni, doccia, barba e taglio capelli, servizio lavanderia, guardaroba ed anche avere una bevanda calda. E’ un servizio di prima accoglienza che aiuta a creare una relazione con San Marcellino.
Ambito territoriale: Genova Durata: 18 mesi.

Aps Carpe Diem Associazione territoriale di promozione sociale. Opera a Trento Nord proponendo spazi di incontro e conoscenza per bambini, donne, famiglie, nella convinzione che l’integrazione si faccia tra persone, prima che tra culture. Obiettivo del progetto è favorire la creazione di occasioni in cui persone normal­mente considerate come “svantaggiate” (rifugiati, disoccupati, giovani) offrano dei servizi tesi a favorire la coesione della comunità che li accoglie, rivelandosi una risorsa necessaria per la stessa. Si vogliono quindi sperimentare delle pratiche di community building attraverso la fornitura di servizi alla comunità. Questo verrà realizzato grazie all’azione di due operatori che si occuperanno di svolgere una ricerca volta ad approfondire i bisogni individuati nella comunità e le risorse che possono mettere in campo le persone rifugiate, disoccupate o svantaggiate che prenderanno parte al progetto, organizzando incontri con il tessuto associativo e produttivo, e con i referenti pubblici della zona di intervento al fine di individuare i bisogni dei territori.
Ambito territoriale: Trento. Durata: 14 mesi.

Collaborazioni

La Comunità Emmanuel è nata a Lecce nel 1980, da un gruppo di uomini e donne che, accompagnati da padre Mario Marafioti s.j., hanno voluto incarnare nel servizio il loro cammino di fede, aprendo una prima casa famiglia per persone svantaggiate.
Il bisogno ha cercato i volontari e la sofferenza altrui ha suscitato, in tanti di essi, energie insospettate di solidarietà umana e cristiana.
Oggi la Comunità Emmanuel è organizzata in 6 Settori di Intervento: Famiglia, Disabilità, Dipendenze, Cooperazione e Impresa Sociale, Migrazioni e Sud del Mondo, Diakonia.

Copernico s.r.l. è una struttura nata dall’esperienza di professionisti e imprese da anni impegnati in campo ambientale. Competenza scientifica e capacità operativa sono gli strumenti vincenti che hanno portato alla risoluzione di problemi complessi quali la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti contaminati. Attualmente è leader nazionale nel settore delle bonifiche di siti contaminati intervenendo direttamente o indirettamente con attività di consulenza e formazione su soluzioni di bonifica alternative. Copernico adotta soluzioni di bonifica alternative compatibili con l’ambiente e con la salvaguardia della salute umana che permettano di ridurre quanto più possibile la movimentazione e lo smaltimento dei rifiuti. Copernico è stata scelta da Sesta Opera San Fedele soprattutto per la sua capacita di innovazione in particolare di nuovissimi sensori per il controllo dell’inquinamento delle acque e dello sviluppo di piattaforme informatiche (vedi progetto indaco al sito: www.indaco.tech) non disponibili presso altri competitor.

Attività dei collaboratori

Comunità Emmanuel all’interno del progetto agirà come soggetto terzo a titolo gratuito e si occuperà di attivare un centro di ascolto e di fornire attività di formazione ai volontari sui temi di inclusione sociale, relazione di cura, intercultura e mediazione.
Ambito territoriale: Lecce.

Copernico s.r.l. Intende contribuire al progetto attraverso la fornitura di strumentazione specifica nel campo del monitoraggio ambientale, con particolare riferimento al controllo della qualità delle acque; attraverso la consulenza nel campo della formazione specialistica per l’utilizzo della suddetta strumentazione nonché per la gestione e divulgazione dei dati acquisiti e attraverso l’accesso al sito per la gestione della piattaforma informatica applicabile a tutto il territorio nazionale attraverso la formazione ai partner del progetto e ai detenuti seguiti da Sesta Opera San Fedele, offrendo loro una nuova cultura ambientale e soprattutto una possibilità concreta di reinserimento lavorativo.
Ambito territoriale: Milano